CAGLIARI CITTADELLA DEI MUSEI

CAGLIARI: Cittadella dei musei

Dalla porta fortificata di Piazza dell’Arsenale, si arriva alla Citta dei musei, complesso museale dedito anche alla ricerca. L’attuale struttura in cemento, che ha perfettamente inglobato l'ex arsenale reale è arricchita da zone verdi. Per gli amanti delle vicende storiche sarde, da non perdere è il museo archeologico di cagliari ; qui sono raccolti i reperti storici risalenti alle epoche dei fenici e dei romani oltre ai monili,alle statue e ai busti delle divinità provenienti dagli scavi di Nora, di Sant’Antioco e di Tharros. I reperti più antichi si trovano al piano terra e sono quelli che provengono dall’isola di Bonu Ighinu (4000-3500 a.C.); di questa cultura fanno parte le statuette raffiguranti le divinità femminili, prosperose e solcate da sorrisi enigmatici ed ampi.
A simboleggiare gli intensi legami commerciali che dalla Grecia e dall’Etruria si allargarono a tutto il Mediterraneo fino all'Italia, un bronzo fenicio raffigurante Ercole risalente al IV secolo a.C.
Una grande suggestione esercita la copiosa collezione di bronzetti nuragici di Cagliari.
Queste figure votive, la cui altezza varia dai 30 ai 90 cm, appaiono stilizzate ed affusolate. Esse rappresentano animali sacri, come tori, cervi e numerose bestie selvatiche, oltre che guerrieri, pescatori, atleti, pastori e madri intente ad allattare; tra queste ultime si riconosce il capotribù dalle sue vestigia e dal braccio alzato, ed i guerrieri dal rudimentale elmo di cui sono dotati. Questi manufatti, di aspetto moderno, decoravano probabilmente gli interni dei templi, ma furono in seguito sotterrate per non far si che i vari predoni e pirati di turno se ne impossessassero. I frammenti di vasi, i gioielli , i suddetti bronzetti ed altri utensili provenienti dagli scavi effettuati in tutto il territorio sardo sono le uniche testimonianze che ci permettono di avere qualche informazione sul periodo nuragico, fase oscura della storia sarda.

Tra le altre collezioni racchiuse all’interno del complesso museale di Cagliari,quella che più desta stupore è la mostra di cere anatomiche la collezione consiste in numerose riproduzioni (23 in tutto) di diverse sezioni anatomiche del corpo umano, ottenute con l’utilizzo della cera. Il museo ospita soltanto le riproduzioni in chiave moderna delle opere compiute da Clemente Susini nei primi anni dell’ ottocento, mentre le originali sono esposte all’università. Delle cere, commissionate dal vicerè sabaudo Carlo Felice, quella che più impressiona è quella raffigurante lo spaccato di una donna gravida con il feto in grembo.
Nell’ ambito del complesso, vi è un edificio che accoglie una meravigliosa raccolta dì oggetti Orientali, collezionati da Stefano Cardu un ingegnere sardo che visse per vent’anni nell’odierna Thailandia. Il Museo d'arte siamese a Cagliari è una collezione che espone ciotole, argenti, scatole cinesi, porcellane, statuette giapponesi, monete, avori, e un gruppo di armi che incutono timore. Tra gli oggetti conservati, particolare importanza rivestono, per numero e per rarità, quelli provenienti dalla regione asiatica del Siam: i vasi, i disegni ad inchiostro e su seta che rappresentano le millenarie leggende della cultura buddista ed induista.
Infine, la Cittadella dei musei accoglie la pinacoteca di Cagliari , che espone una raccolta di opere sacre catalane ed italiane del XV e del XVI secolo . L’edificio, sviluppato su tre piani, propone diversi quadri, tutti provenienti dalle chiese circostanti. La pinacoteca raccoglie una vasta collezione di “retabli”, ossia pale d’altare di notevoli dimensioni, incorniciate, con dipinti alternati a rilievi, ad opera di importanti maestri sardi della scuola stampacina del 500: Piero Cavaro e Antioco Mainas. Il museo contiene,inoltre, opere di autori fiamminghi e la Madonnaappartenete alla scuola senese e giunta a Cagliari per un’errata attribuzione.
Altre opere interessanti opere sono: un Giudizio Universale del sardo Mastro di Ozai, che mostra diversi elementi africani, il Polittico di San Bernardino attribuito a Joan Figuera e Rafael Thomas, il retablo della Visitazione di Joan Darcelo e quello dell’ Annunciazione di Joan Mates, tutti all’ultimo piano.
Il pianterreno espone una raccolta di gioielli artistici sardi di vario genere: amuleti, ceramiche italiane e ispano-moresche, orecchini,collane, e rosari d’oro e d’argento, armi bianche e da fuoco,risalenti al XIX secolo.

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