Cagliari: santuario di Bonaria

Cagliari: Santuario di Bonaria
Forte della sua posizione strategica sul golfo il trecentesco santuario di Bonaria di Cagliari, sovrasta viale Diaz. Il luogo, che ha preso questo appellativo nel corso del tempo grazie alla salubrità dell’aria, distinguendosi dal resto della città notoriamente malsano , fu anche importante base militare che Alfonso d'Aragona, sovrano aragonese, usò nella lotta contro i pisani. Le fortificazioni presto diventarono una città portuale di notevoli dimensioni. Bonaria, per un certo periodo, funse da dimora arcivescovile e da centro amministrativo del regno di Sardegna. Dopo la cacciata dei pisani, nel 1336 gli spagnoli si trasferirono nel castello di Cagliari , ed abbatterono le fortificazioni di Bonaria, che pochi decenni dopo andarono verso una inesorabile rovina.
Il recupero di una statua miracolosa, salvata dopo un violento nubifragio, favorì una rinascita della città ; la scultura in questione, prese il nome di Nostra Signora di Bonaria. Nel 1370, una imbarcazione mercantile spagnola, in rotta verso l'Italia ,si imbatté in un nubifragio. Nell’invano tentativo di salvarsi, l’equipaggio gettò tutto il carico della nave nelle acque del Mediterraneo fra cui una cassa che restò a galla calmando , miracolosamente, le acque prima burrascose. Allorquando la cassa approdò a riva, nel punto in cui oggi sorge il santuario, fu aperta e chi l’aprì ne rinvenne il contenuto: una statua in legno di carrubo della Madonna che con un braccio reggeva il Bambin Gesù , mentre con l’altro una candela accesa. La devozione alla statua miracolosa si inoltrò immediatamente in tutta la Sardegna, tanto da erigere in suo onore un santuario , che ben presto diventò meta di pellegrinaggi. Al santuario sono particolarmente affezionati i marinai che, prima di affrontare un viaggio invocano la Madonna di Bonaria come protettrice; i conquistadores spagnoli, per devozione, diedero il suo nome a Buenos Aires, capitale dell'Argentina. Tanta è la devozione che essi la reputano più rassicurante di un faro. Viceré, alte figure clericali, tra cui Giovanni Paolo II, per tradizione, le hanno reso omaggio; Il 13 settembre 1907 il papa Pio X nominò la Madonna di Bonaria Patrona Massima dell’isola.
Il compito di Custodi del santuario è sempre stato affidato dai monaci dell'ordine mercedario, insidiatisi in Sardegna intorno al 1300.I membri dell’ordine, protetti dagli aragonesi, avevano origini catalane.
L'ordine, formato inizialmente da giovani laici, si poneva come obiettivo il compito di ridare la libertà agli schiavi cristiani rapiti dai pirati previo pagamento di un riscatto(redenzione). Una delle loro imprese fu la liberazione di centinaia di abitanti sull'isola di San Pietro, fatti prigionieri da pirati nordafricani, detenuti a Tunisi per quindici anni, sul finire del XVIII secolo. Il convento posto a sinistra della chiesa, è la residenza dei mecedari appartenenti all’ordine che,a distanza di secoli, ancora si prendono cura del santuario.
Recenti restauri hanno provveduto a migliorare l'accesso della chiesa, attraverso una gradinata di ispirazione geometrica. Nel santuario, è l’effige sacra, in mostra sull'altare principale, all’interno dell’abside gotica ad attrarre la maggior parte dei visitatori; la scultura della Madonna con Bambino (detta Nostra Signora di Bonaria),che li vede entrambi incoronati, è estratta da un unico pezzo ligneo, accuratamente intagliato e dipinto. La prima cappella a destra racchiude una statua più antica e molto venerata:la Madonna del Miracolo, che risiede nel chiesa fin dai suoi albori, nel 1325.

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